Arte e Cultura

Agrigento Capitale della
Cultura 2025: cosa visitare

Agrigento è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025: un ambìto riconoscimento che premia la Città dei Templi e lo straordinario patrimonio artistico, letterario, monumentale e naturalistico del suo territorio. Ha vinto un articolato progetto che coinvolgerà fino al 2025  Agrigento, Lampedusa e i Comuni della provincia nella realizzazione di un fitto programma di iniziative culturali che hanno come assi portanti l’accoglienza, lo scambio culturale, il rapporto con la natura e la mobilità sociale. Una occasione straordinaria per scoprire Agrigento e i Comuni del suo territorio: un giacimento diffuso di perle nascoste e tesori a cielo aperto.  Per aiutarvi ad avere un panorama completo e facile da consultare abbiamo ordinato per  aree di interesse e itinerari  tutte le attrazioni, i luoghi, le città e i borghi da visitare nel territorio di Agrigento.

Agrigento Capitale della Cultura 2025: cosa vedere e visitare

  1. La Valle dei Templi
  2. Il Centro Storico di Agrigento
  3. Mare e natura: spiagge, oasi e riserve naturali
  4. Itinerario 1: da Porto Empedocle a Ribera
  5. Itinerario 2: Caltabellotta, Sciacca, Menfi
  6. Itinerario 3: Favara, Aragona, Racalmuto
  7. Itinerario 4 : Monti Sicani area Nordovest
  8. Itinerario 4: Monti Sicani area Nordest
  9. Itinerario 5: Naro, Palma di Montechiaro, Licata

 

Esplorando Agrigento e il suo territorio scoprirete un crocevia di civiltà, una stratificazione di storie, una variegata composizione di cultura e natura:  fonti di ispirazione per filosofi, scrittori e artisti di ogni tempo. Così fu per Empedocle, uno dei padri nobili della filosofia, che maturò ad Akragas, l’Agrigento del V sec. a.C., la dinamica unificante e disgregante dei quattro elementi originari: Acqua, Aria, Terra e Fuoco. La stessa Agrigento d’età classica che 2 millenni dopo infiammò di passione tutti i viaggiatori del Grand Tour, da Goethe a Guy de Maupassant, da Dumas a Stolberg. Tra il ‘700 e l’800, infatti, da tutta Europa giunsero qui illustri personaggi a scoprire nel paesaggio incantato della Valle dei Templi, nei sarcofagi romani delle Cattedrale di Agrigento e nei siti archeologici del territorio le testimonianze sublimi di una bellezza senza tempo, fonte di ispirazione e ascetico benessere.

Giardino della Kolymbethra – ph. Fabio Florio

Luigi Pirandello, premio Nobel per la  Letteratura, trasse ispirazione dalla realtà quotidiana di Agrigento, Porto Empedocle e Aragona di fine ‘800 per mettere a nudo e poi in scena le finzioni, le maschere sociali e il caos che abita ciascun individuo. Più recentemente Andrea Camilleri ha trasfigurato nella Vigata del Commissario Montalbano i luoghi, i vizi e le virtù degli abitanti della sua Porto Empedocle, così come Leonardo Sciascia ha fatto con la sua Racalmuto ne Le Parrocchie di Regalpetra: libro in cui sono presenti tutti i temi di una Sicilia controversa e contraddittoria sviluppati poi in altri celebri scritti custoditi presso la Fondazione Sciascia.  Non fa eccezione nemmeno Giuseppe Tomasi di Lampedusa: è facile riconoscere nella Donnafugata descritta nel romanzo “Il Gattopardo” i luoghi dei suoi avi e della sua giovinezza, come il Monastero delle Benedettine e il Duomo di Palma di Montechiaro.

Teatro Pirandello di Agrigento – ph. Fabio Florio

Perché ha vinto Agrigento il titolo di Capitale della Cultura? Sulle altre nove città italiane candidate al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, Agrigento ha vinto presentando un dossier progettuale – curato da Roberto Albergoni presidente dell’Associazione MeNO – che comprendeva non solo la Città dei Templi ma l’intero territorio: da Licata a Sciacca, da Lampedusa a Santo Stefano Quisquina. L’Isola di Lampedusa, avamposto mediterraneo della provincia di Agrigento, dell’Italia e dell’Europa, rappresenta per la sua peculiare posizione il primo laboratorio culturale del territorio agrigentino in cui i popoli mediterranei si sono da sempre incontrati, dall’antichità sino ai giorni nostri. Il  dossier dal titolo “Il Sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” contiene ben 44 progetti, di cui 17 internazionali, orientati a valorizzare e creare nuove connessioni fra realtà diverse.

Riserva di Punta Bianca – ph. Andrei Tratsiakou

Un attività volta a mettere in relazione le diverse attrazioni di cui trabocca il territorio agrigentino a cominciare da quelle meno note, come la Riserva di Punta Bianca, il Museo Diocesano, la Biblioteca Lucchesiana, a quelle più conosciute come la Valle dei Templi, la Scala dei Turchi di Realmonte, il Teatro di Andromeda a Santo Stefano Quisquina, la Farm Cultural Park a Favara. Un programma ambizioso che facendo leva sui 2600 anni di storia di Agrigento guarda alle nuove generazioni, all’inclusione, alle nuove tecnologie e dunque al futuro del territorio.

I tesori della Cattedrale di Agrigento – ph. Rosario Bevilacqua

Cosa implica essere Capitale Italiana della Cultura? Essere Capitale della Cultura consente di accendere i riflettori su una specifica realtà territoriale evidenziandone la ricchezza culturale, la pluralità dei luoghi, delle attrazioni, delle bellezze naturali. Un’opportunità di sviluppo sociale ed economico legato al turismo culturale che produce benefici risvolti sulla qualità della vita, sull’occupazione, sulla economia in generale. Superando la concorrenza delle altre nove città finaliste quali Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto,  Agrigento si è aggiudicata il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025.

Teatro Andromeda – Stanto Stefano Quisquina – ph. Christian Reina

Un occasione irripetibile per fare della produzione culturale il fulcro dello sviluppo di Agrigento e del suo territorio creando nuove sinergie tra patrimonio ereditato, risorse naturali, luoghi e persone. Un riconoscimento non solo, dunque, alle straordinarie bellezze storico-monumentali ma anche ad una comunità che da 2600 anni accoglie stimoli e contaminazioni culturali per trasformarli in una identità collettiva più ricca e capace di guardare con fiducia al futuro.

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