Edificata nel 1606 dal Conte Baldassare Naselli, Aragona si sviluppò ben presto diventando un principato e i Naselli, che erano di stirpe reale, fecero costruire il maestoso “Palazzo Principe”: ampiamente rimaneggiato nel 1875 ed oggi sede di un istituto religioso. Oltre alla imponente mole, alleggerita da eleganti logge, all’interno si possono ancora apprezzare la Cappella alcuni affreschi del Borremans. Oltre a Palazzo Principe, in Piazza Umberto I si affaccia anche la barocca Chiesa del Rosario di cui si possono ammirare i magnifici dipinti del soffitto ligneo e la sottostante cripta: il MUDIA – Museo Diocesano di Aragona, un piccolo museo dal fascino unico, ricco di antichi oggetti sacri, preziosi reliquiari tra cui spicca il gioiello contenente un frammento della Sacra Sindone. Da non perdere la seicentesca Chiesa Madre dove, oltre alle settecentesche tele di Frà Felice da Sambuca e una bellissima Madonna del Gagini, potrete ammirare un’altra importante sezione del MUDIA – Museo Diocesano: uno spazio che racconta attraverso pregiati dipinti e magnifici oggetti liturgici la secolare storia d’arte e fede della città.
Un’altra tappa d’obbligo è la Chiesa del Carmine che conserva una statua lignea raffigurante San Giuseppe: splendida opera di Girolamo Bagnasco, insigne scultore del tardo barocco. Aragona sorge in una zona ricca di zolfo, estratto qui fino ai primi del’900 nella miniera di Taccia Caci appartenuta alla famiglia di Luigi Pirandello. Miniera che ispirò la novella “Ciàula scopre laLuna” nella quale Pirandello racconta la dura realtà dei minatori siciliani con sublime poetica. A pochi chilometri dal centro vi è La Riserva Naturale delle Macalube nota per un raro fenomeno di vulcanesimo sedimentario: centinaia di vulcanelli di fango freddi traboccanti di gas metano e acqua salmastra punteggiano come piccoli crateri lunari una vasta distesa. La Riserva è però attualmente chiusa per migliorarne la fruizione.
I cibi più tradizionali del luogo sono le m’briulate, gustosi fagottini al forno farciti con carne, cipolla e olive nere, e il tagànu: un timballo di pasta, uova, pecorino fresco e tritato di carne, cotto al forno in un tegame (da cui tagànu) che accompagna i festeggiamenti della Pasqua. La Pasqua in Sicilia è sempre molto vivace ma quella aragonese offre uno spettacolo davvero unico: due imponenti busti di legno raffiguranti i Santi Pietro e Paolo vengono “indossati” mediante un’imbracatura sulle spalle da due fedeli che corrono poi, così bardati, per le vie affollatissime del paese annunciando a tutti il Cristo risorto.
Aragona: distanza da Agrigento 15 Km circa.
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MUDIA di Aragona: sono disponibili su prenotazione visite guidate al Museo Diocesano della Chiesa Madre e della Chiesa del Rosario. Per maggiori informazioni contattare :
Comune di Aragona:
+39 0922690911
Comune di Aragona: le coordinate sotto riportate individuano la Chiesa Madre
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GPS
N 37° 24' 29.27''
E 13° 37' 14.63''
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37.40813, 13.62073
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